Parietaria, proprietà uso e controindicazioni - Cure-Naturali.it

2022-09-23 08:39:16 By : Mr. weisheng Chen

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Credit foto ©spring75 -123rf

La parietaria è una piccola pianta erbacea della famiglia delle Urticaceae. Il suo nome botanico è Parietaria officinalis e la specie è nota volgarmente con i nomi di erba muraria, erba muraiola ed erba vetriola.

I nomi popolari derivano dal fatto che la parietaria cresce spesso ai piedi dei muri o tra le loro fessure e dall'uso che si faceva in passato della pianta: un tempo le foglie ruvide di parietaria erano infatti utilizzate per pulire il vetro.

Oltre alla Parietaria officinalis esistono altre parietarie come:

In erboristeria e fitoterapia si utilizzano le foglie per le loro proprietà terapeutiche, ma l'erba parietaria è molto utilizzata anche in cucina.

La parietaria ha una particolarità che la rende facilmente riconoscibile. Le sue foglie sono infatti ricche di piccoli peli nella pagina inferiore in grado di far aderire le foglie ai tessuti. Staccando una foglia dalla pianta e poggiandola sugli abiti, rimarrà ben appiccicata, confermando che si tratta proprio di parietaria.

La parietaria è una pianta usata fin dall'antichità per le sue proprietà:

Tali proprietà sono date da un fitocomplesso contenente flavonoidi, tannini, mucillagini, sali minerali, sostanze amare e acidi organici.  

Le piante parietarie sono utilizzate principalmente per il benessere delle vie urinarie. Grazie alle sue proprietà, infatti, la parietaria è da sempre impiegata in caso di infiammazioni e infezioni a carico della vescica, calcoli renali e renella.

Il fitocomplesso della parietaria, oltre a svolgere azione antinfiammatoria, antibatterica e diuretica, favorisce l'eliminazione attraverso le urine di cloruri, urea e scarti del metabolismo.  

Esternamente, le foglie di parietaria vengono usate per impacchi lenitivi, antinfiammatori e cicatrizzanti o in infusione per risciacqui della bocca e lavande esterne vaginali.

La parietaria può essere assunta sotto forma di tisana, estratto fluido o tintura madre.

L'infuso di parietaria si prepara con un cucchiaio di erba essiccata ogni tazza d'acqua e si beve diverse volte al giorno. La parietaria è ,olto utilizzata come ingrediente di tisane diuretiche.

La tintura madre di parietaria si assume invece al dosaggio di 40 gocce tre volte al giorno.

L'estratto fluido, infine, si assume a gocce da uno a quattro grammi al giorno o in base alle indicazioni riportate dal produttore sulla confezione.

La parietaria in cucina viene utilizzata cotta, raccogliendo le foglie prima della fioritura primaverile. Le foglie di parietaria possono essere usate per preparare brodi, minestre, contorni di verdure, ripieni.

Tra le ricette con la parietaria si può sperimentare una minestra da preparare con abbondande parietaria e qualche patata, da far cuocere con olio, sale e spezie a piacere e poi frullare.  

La parietaria non presenta particolari controindicazioni e non causa effetti collaterali rilevanti. Chiaramente il suo utilizzo è sconsigliato in caso di allergia alla parietaria.

La pianta della parietaria è un'erbacea di piccole dimensioni, che in genere non supera i 70 centimetri di altezza. Si tratta di una pianta ricoperta di peluria, che può crescere in modo eretto o prostrato.  

I fusti sono verde-rossastro e portano foglie ovali, semplici e alterne, appuntite e con margine intero. I fiori della parietaria si sviluppano in primavera-estate all'ascella delle foglie, sono piccoli e poco vistosi e raccolti in infiorescenze.  

Durante la fioritura la pianta attira numerosi insetti e può provocare allergia stagionale nelle persone sensibili.

La parietaria è una pianta che si incontra facilmente nel nostro Paese, dove cresce fino a circa 700 metri di altitudine, anche in ambienti urbani.

Si tratta di una specie che ama i luoghi asiutti e parzialmente soleggiati e che spesso cresce su macerie, ai piedi dei muri o tra le loro fessure. La si può trovare anche nei boschi, ai margini delle strade e lungo le siepi.

La parietaria è una pianta spontanea utilizzata fin dall'antichità. Poiché la parietaria è commestibile e curativa, le sue foglie venivano ad esempio aggiunte a bevante fementate. In Europa del nord, ad esempio, essa veniva talvolta aggiunta all’idromele.

L’effetto “carta vetrata” e spesso quasi appiccicoso delle sue foglie veniva invece sfruttato per ripulire a fondo il vetro e il cuoio.

Da sempre è presente nei manuali di erboristeria più antichi con vari nomi: muraiola o parietaria per via della sua relazione quasi simbiotica con muri e pareti verticali e vetriola, per la sua capacità di pulire il vetro da polveri fini e scorie varie.

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