Le 5 proprietà delle giuggiole che dovresti conoscere - GreenStyle

2022-09-23 08:37:08 By : Ms. Hathaway Wang

Quando pensi alla parola “giuggiole”, probabilmente ti viene subito in mente l’espressione “andare in brodo di giuggiole”, che viene talvolta utilizzata per esprimere gioia e felicità incontenibile. Ma esattamente cosa sono le giuggiole? E perché un brodino a base di questi frutti dovrebbe renderci felici?

Le giuggiole sono il frutto della Ziziphus jujuba, una pianta che fa parte della famiglia delle Rhamnaceae, e che ha origini molto lontane. La Ziziphus jujuba nasce infatti in Cina, ma viene coltivata anche in altre parti dell’Asia, come in Giappone, Corea e nel Medio Oriente. In Italia, l’albero di giuggiolo si è diffuso grazie ai commerci con l’Oriente. Oggi la pianta è coltivata e apprezzata in special modo nell’area dei Colli Euganei.

Ma prima di scoprire le caratteristiche della Ziziphus jujuba, rispondiamo alla nostra domanda che tutti ci facciamo: perché le giuggiole sono associate alla felicità?

Questi frutti sono ingredienti principali nella produzione di liquori e decotti per la tosse dall’irresistibile sapore dolce e dall’elevato contenuto alcolico. Ecco perché sono associati a gioia e ilarità.

La pianta delle giuggiole, nota anche con il nome di jujube, dattero cinese o dattero rosso, è un albero a portamento arbustivo molto ramificato, con una folta e vistosa chioma e un’altezza che può raggiungere circa gli 8-12 metri. Le foglie della Ziziphus jujuba sono arrotondate, hanno un’intensa colorazione verde, che diventa brillante se colpita dai raggi del sole.

In estate il giuggiolo produce dei caratteristici fiori bianchi o verdi, mentre nel successivo autunno giungono a maturazione gli inconfondibili frutti.

Se ti stai domandando qual è la stagione delle giuggiole, dunque, si tratta proprio dell’autunno. Il frutto può assumere, a seconda delle varietà, una forma rotonda o allungata (a forma di pera), può avere dimensioni piuttosto contenute, come una ciliegia o più importanti, diventando grande come una prugna.

La buccia della giuggiola è commestibile, in piena maturazione ha un colore rosso scuro.

A questo punto, vediamo quali sono le caratteristiche del frutto dal punto di vista nutrizionale. Le giuggiole apportano circa 79 calorie per una porzione da 100 grammi, contengono proteine e fibre. Questo piccolo dono di Madre Natura offre anche un’elevata quantità di vitamine, in particolar modo Vitamina C, vitamine del complesso B, vitamina A.

Per quanto riguarda i sali minerali, il frutto apporta:

Inoltre, il frutto contiene 18 dei 24 aminoacidi essenziali, necessari per il buon funzionamento del nostro organismo.

Che proprietà hanno le giuggiole? Se i nonni dei nostri nonni usavano già questi frutti per preparare brodi e rimedi naturali, una ragione ci dovrà pur essere, giusto? È proprio così.

Da 3000 anni il giuggiolo è considerato un rimedio medicinale in molte culture del globo. Il frutto può essere consumato essiccato, disidratato, sotto forma di polvere o anche fresco.

Il Paese che forse ne fa un più largo uso è la Cina, dove la giuggiola è considerata una pianta medicinale. Qui, oltre al frutto, vengono sfruttate anche le foglie della pianta, considerate utili nel trattamento della psoriasi.

Nella medicina tradizionale cinese, il frutto viene impiegato per alleviare l’ansia e migliorare la qualità del sonno. Ma vediamo quali e quanti sono gli altri effetti benefici attribuiti a questo superfood.

Con l’arrivo dei primi freddi, tosse e mal di gola sono sempre in agguato. Se vuoi optare per un rimedio naturale, il decotto di giuggiole è quello che fa per te. Questo rimedio millenario può infatti dare sollievo alla gola infiammata e alleviare la tosse.

Le radici del giuggiolo possono essere usate per creare una pasta cicatrizzante da applicare su ferite e ustioni. Grazie alla ricca presenza di antiossidanti, il frutto può inoltre migliorare la salute della pelle, combattendo condizioni come eczema e psoriasi.

Soffri di insonnia ma non vuoi assumere dei farmaci per dormire? Se rimedi naturali come camomilla, melatonina e valeriana non sono serviti a molto, potresti provare gli estratti del giuggiolo, da tempo impiegati nella medicina tradizionale per migliorare il sonno e ridurre ansia e nervosismo.

Stipsi e digestione lenta non ti danno tregua? Devi sapere che, grazie al loro contenuto di fibre e mucillagini, le giuggiole possono offrire un grande sollievo, migliorando la digestione e riducendo disturbi gastrointestinali come stitichezza e gonfiore.

Quando pensiamo a dei trucchi e rimedi per rinforzare le difese immunitarie, ci vengono in mente arance, limoni e probabilmente anche l’Echinacea. Devi sapere, però, che anche le giuggiole possono aiutarci. Il frutto può infatti rafforzare il sistema immunitario grazie alla ricca quantità di vitamina C.

Puoi consumare questo frutto fresco o in forma essiccata. Le giuggiole fresche possono essere impiegate per le più disparate preparazioni. Ad esempio, puoi provare la marmellata di giuggiole, un decotto rilassante, oppure puoi gustare un ottimo liquore di giuggiole. In commercio puoi trovare anche il miele, confetture e altri alimenti sorprendenti.

Prima di tutto, però, probabilmente vorrai conoscere il sapore di questo particolare frutto. Insomma, che gusto ha la giuggiola? Se consumato fresco e prima che sia completamente maturo, il sapore ricorda quello di una mela. A maturazione avanzata, il gusto diventa invece più dolce, simile a quello dei datteri.

Per via della sua grande versatilità, il frutto può essere aggiunto a varie preparazioni, da quelle dolci fino a quelle salate.

Per quanto riguarda il prezzo, questo può variare in base alla varietà e alla lavorazione del frutto, se fresco o essiccato. Una confezione da 250 grammi di frutto fresco può costare circa 5 euro.

Quando si possono mangiare le giuggiole? E quando, invece, è il caso di evitarne il consumo? Il frutto fresco, se assunto con la giusta dose di moderazione, è considerato sicuro per la salute, così come la sua varietà essiccata.

Tuttavia, le giuggiole potrebbero interferire con il funzionamento di alcuni farmaci, come la venlafaxina, un antidepressivo, e alcuni farmaci anticonvulsivanti per il trattamento delle crisi epilettiche come carbamazepina o fenobarbital.

Se stai seguendo una terapia farmacologica, prima di consumare questo frutto chiedi consiglio al medico.

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