Frutti esotici - GreenStyle

2022-09-23 08:36:45 By : Mr. Alex SPARK

Fonte immagine: Unsplash / Brooke Lark

I frutti esotici, o frutti tropicali, hanno origine in Paesi lontanissimi da noi ma sono da tempo apprezzati e consumati anche in Italia. Molti di loro sono ormai entrati a far parte della nostra alimentazione quotidiana: basti pensare alle banane, ai kiwi, all’avocado o all’ananas.

Nella nostra guida ti accompagneremo in questo universo gustoso e molto variegato, fatto di frutti esotici diffusissime nel nostro Paese ma anche di specie meno conosciute, rare o bizzarre.

Scoprirai quanti tipi di frutti tropicali ci sono, quali proprietà nutrizionali li rendono benefici per la salute, dove acquistarli e come gustarli.

I frutti esotici, o frutti tropicali, sono varietà di frutta provenienti dai paesi tropico-equatoriali, dove il clima tropicale o subtropicale è adatto alla loro coltivazione. Per la maggior parte arrivano sulle nostre tavole grazie all’importazione, ma alcuni tipi di frutti esotici si possono coltivare anche in Italia: mango, avocado e passion fruit, per esempio, sono prodotti in diverse zone della penisola, specie al Sud.

All’interno della categoria rientrano moltissime tipologie di frutti, diversi per area di provenienza, colore, gusto, modalità di consumo e di coltivazione, profilo nutrizionale e organolettico. Scopriamoli tutti.

Dal punto di vista nutrizionale, molti frutti esotici sono caratterizzati da un elevato apporto lipidico e proteico. È questo l’aspetto che più li distingue da quelli nostrani, più ricchi di carboidrati e fibre, oltre che di vitamine e minerali.

I grassi sono soprattutto insaturi, sia monoinsaturi come l’acido oleico, lo stesso presente nell’olio di oliva, che polinsaturi. Si tratta quindi di grassi benefici, che aiutano a mantenere il cuore in salute e i livelli di colesterolo nella norma. Questa tipologia di frutti esotici, in cui rientra per esempio l’avocado, è più simile alla frutta secca e ai semi oleosi che alla frutta tradizionalmente coltivata nel nostro Paese.

La frutta esotica è anche molto ricca di vitamine, alcune delle quali poco presenti nei frutti italiani. È il caso della vitamina E, dall’azione antiossidante. Alcuni frutti sono una buona fonte di acido folico, o vitamina B9, importante per il corretto sviluppo del feto in gravidanza e per la prevenzione di problemi cardiaci.

I frutti esotici apportano anche sali minerali come potassio e magnesio, utili per la regolarità della pressione e l’equilibrio idrosalino, oltre che contro spossatezza e cattivo umore.

L’apporto calorico di molti frutti tropicali è più elevato rispetto a quello dei frutti tipicamente coltivati in Italia. Un esempio per tutti: mentre una mela ha in media 45 calorie per 100 g, un etto di avocado ne apporta 240, 100 grammi di cocco addirittura 350. Ecco perché tantissimi frutti esotici non sono consumati a fine pasto ma vengono spesso usati come veri e propri ingredienti per tante ricette, che con la loro presenza rendono nutrienti e sazianti. Ovviamente questo non vale per tutti i frutti: l’ananas, per esempio, apporta 40 calorie per 100 g e, per la sua spiccata azione digestiva, è perfetto da gustare proprio dopo un pasto abbondante.

L’ananas è il frutto tropicale di una pianta originaria del Sud America e appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae. Ha l’aspetto di un arbusto erbaceo perenne, con foglie strette e allungate di colore verde che partono dal suolo e vanno a formare un mazzo rotondo. Al centro, la pianta produce centinaia di piccoli fiori che, crescendo, si uniscono in un’unica e grande infiorescenza. Da qui nasce il frutto, caratterizzato da una forma ovale, una lunghezza di circa 30 cm, una scorza marrone e coriacea e una polpa di colore giallo, dolce e succosa.

L’ananas è ricco di bromelina, un enzima presente nel gambo che gli dona le sue preziose proprietà nutrizionali. Questa sostanza svolge un’azione antinfiammatoria che lo rende utile contro cellulite, ritenzione idrica, gonfiore e ristagno dei liquidi. Alla bromelina va anche il merito degli effetti digestivi dell’ananas, un alleato per contrastare i crampi addominali e la sensazione di pesantezza post-prandiale. Per godere al massimo dei benefici di questa sostanza, è consigliabile mangiare l’ananas crudo, al naturale oppure sotto forma di succo o di smoothie. Questo frutto è anche una buona fonte di vitamina C, benefica per il sistema immunitario e per la salute della pelle.

Una curiosità: sai che l’ananas può essere coltivato in casa a partire dal ciuffo? Scopri come nel nostro articolo.

L’avocado è un frutto tropicale originario del Centro America e del Messico, ma ormai sempre più diffuso in tutto il mondo occidentale e coltivato anche in Italia. La pianta, Persea americana (Mill.), della famiglia delle Lauraceae, è un albero sempreverde che può arrivare ai 20 metri di altezza. Il frutto è una drupa a forma di pera, dalla buccia verde, liscia o rugosa, e dalla polpa cremosa di colore giallo-verde.

Le varietà di questo frutto sono tantissime, dalla Hass, la più venduta, ottima per preparare la salsa guacamole, alla Cocktail, piccola come un cetriolo e con la buccia commestibile, dalla Ettinger, perfetta per smoothie e frullati, alla Nabal, l’unica che si può mangiare anche cotta in forno. Tutte sono caratterizzate da un profilo nutrizionale molto interessante e benefico per la salute. L’avocado apporta grassi “buoni” come l’acido oleico, vitamine A, E e B9 e tanto potassio – ben 450 mg per 100 g –. Ha un discreto apporto calorico, per cui è bene consumarlo con moderazione, idealmente non più di metà, una volta alla settimana.

Vuoi saperne di più su varietà, proprietà nutrizionali, benefici e usi dell’avocado in cucina e per la bellezza? Leggi il nostro approfondimento.

La banana è uno dei frutti esotici che ormai occupano un posto stabile sulle nostre tavole. Nasce da una palma sempreverde e perenne del genere delle Musaceae, tipicamente coltivata in Asia, Africa e America Centrale. Cresce in grappoli, o caschi, e una volta matura può pesare dai 100 ai 200 grammi a seconda delle varietà.

Le banane sono celebri per l’elevato contenuto di potassio, sale minerale importante per il corretto funzionamento cardiaco e per l’equilibrio idrosalino dell’organismo, oltre che contro crampi muscolari e spossatezza. 100 g di banane coprono il 20% del fabbisogno giornaliero di un adulto di potassio. Ma le banane hanno anche un altro nutriente molto prezioso per il nostro umore: la vitamina B6, necessaria per la sintesi della serotonina, un neurotrasmettitore che per la sua azione rilassante e riequilibrante è noto anche come “ormone della felicità”.

Leggi il nostro articolo per saperne di più su calorie, valori nutrizionali, usi e conservazione delle banane.

Anche il frutto della passione, o maracuja, è sempre più diffuso sulle tavole italiane, sia per il consumo fresco, sia come ingrediente di molte ricette, dolci e salate.

Nasce dalla Passiflora, pianta rampicante tropicale e subtropicale delle Passifloraceae che cresce nei climi caldi di Sud America, Australia, India e Sud Africa. Ha dimensioni medio-piccole, forma ovale, buccia liscia di svariate colorazioni, dal verde scuro al violaceo intenso, polpa gialla con moltissimi semi e un profumo inconfondibile che lo rende apprezzato anche in ambito cosmetico.

Sul fronte nutrizionale, il frutto della passione è un’ottima fonte di fibre, vitamina C e vitamina A, ma anche di ferro e potassio. Ha un apporto calorico più contenuto di quello di altri frutti tropicali: 97 calorie per 100 grammi. Svolge un’azione antiossidante ed è un buon alleato per rinforzare le difese immunitarie e contro spossatezza e crampi.

Vuoi saperne di più? Scopri proprietà, caratteristiche e benefici della maracuja.

Il kiwi, insieme alle banane, è uno dei frutti tropicali che ormai consumiamo abitualmente come se fosse un frutto di origine nostrana. Più che un frutto, è in realtà una grande bacca che cresce su una pianta, una sorta di vite legnosa, della famiglia delle Actinidiaceae, già coltivata in Cina 700 anni fa. All’inizio dell’Ottocento, il kiwi si diffuse prima in Inghilterra e poi in Nuova Zelanda: sembra che il suo nome si debba proprio all’uccello simbolo di questa nazione.

Poco calorico (ha 50/60 calorie per 100 g), questo frutto dissetante è ricchissimo di vitamina C: ne contiene addirittura più delle arance! Grazie al contenuto di questa vitamina, oltre che di vitamina E, polifenoli e carotenoidi, il kiwi svolge una potente azione antiossidante oltre ad essere un alleato per rinforzare le difese immunitarie e per proteggere la salute e l’elasticità della pelle.

Una curiosità: siamo abituati a mangiare kiwi verdi, ma sai che ne esistono anche di altri colori? Oltre alla tipologia dalla buccia verde, ci sono il kiwi rosso, o kiwi a polpa rossa, e il kiwi gold, una varietà gialla che non ha i classici peli sulla superficie. Con i peli o no, l’altra peculiarità del kiwi che non tutti conoscono è che la buccia si può mangiare!

Insomma, il kiwi è davvero una miniera di sorprese, oltre che di benefici, quindi approfittane per fare il pieno. Sai che, oltre a gustarlo al naturale, puoi usarlo per preparare un’ottima marmellata di fichi fatta in casa?

Scopri di più su questo frutto nel nostro articolo “Kiwi: calorie, proprietà e benefici”.

Il mango è il frutto della Mangifera indica, una pianta sempreverde originaria dell’India della famiglia delle Anacardiaceae, la stessa di pistacchi e anacardi. La pianta cresce nei territori a clima temperato tropicale e subtropicale ed è diffusa negli Stati Uniti, in Messico e nei Caraibi. Negli ultimi anni è sempre più coltivata anche in Italia, soprattutto in Sicilia e in Calabria.

Il mango ha forma ovale, pesa circa mezzo chilo e ha una polpa dolce e morbida che lo rende perfetto da gustare da solo, al naturale o sotto forma di macedonia, come base di sorbetti e gelati ma anche nelle ricette salate, per esempio in abbinamento a carni bianche e insalate.

Dal punto di vista nutrizionale, ha un contenuto calorico non particolarmente elevato (55 calorie per 100 g), apporta grandi quantità di carotenoidi ad effetto antiossidante ed è molto ricco di potassio, oltre che di acqua: ben l’84% del suo peso. È quindi un frutto reidratante, energizzante, benefico per la salute di occhi e cuore.

L’unica controindicazione al suo consumo riguarda le persone allergiche al mango, che naturalmente devono evitare di mangiarlo.

Scopri di più nel nostro articolo sul mango e le sue proprietà.

Il litchi, anche conosciuto con il nome di ciliegia della Cina o licis, è il frutto di una pianta di origine asiatica, la Litchi chinensis, della famiglia delle Sapindaceae. Ha un aspetto molto curioso, caratterizzato da una buccia di colore rosa-rossastro piena di piccoli bitorzoli e da una polpa bianca e lucida. Il gusto delicato, dolce e leggermente floreale, lo rende adatto per la preparazione di dolci e smoothies. È presente come ingrediente in molte ricette della tradizione cinese.

Moderatamente calorico (55-60 calorie per 100 g), è un frutto molto ricco di vitamine C e del gruppo B, polifenoli e flavonoidi dall’azione antiossidante e fibre, che ne fanno un ottimo alleato per tenere a bada la fame.

Scopri di più sul litchi, le proprietà, i benefici e come gustarlo.

La papaya, originaria dell’America Centrale, è uno dei frutti esotici che, insieme a mango e avocado, stanno avendo una sempre maggiore diffusione anche nel resto del mondo. È il frutto dell’omonima pianta, Carica papaya, della famiglia delle Caricaceae. Dalla forma ovale e un peso che si aggira sui 500 grammi, ha la buccia di colore giallo-verde e una polpa tendente all’arancione apprezzata per il suo gusto dolce.

Dal punto di vista nutrizionale, la papaya è un frutto ricco di tantissime sostanze dagli innumerevoli effetti benefici. Per questo è considerata un superfood e viene largamente usata anche in cosmesi e in fitoterapia. Apporta soprattutto antiossidanti, in particolare carotenoidi, che contrastano l’invecchiamento, la degenerazione cellulare e le malattie associate, dai tumori alle patologie cardiache.

È anche molto ricca di vitamina C ed A che la rendono un’alleata della salute della pelle: non a caso è uno degli ingredienti di moltissimi prodotti per la skincare. Ha anche un buon contenuto di magnesio e potassio, a fronte di un apporto calorico piuttosto moderato: poco più di 30 calorie per 100 g.

Scopri proprietà e benefici della papaya nel nostro articolo.

Il cocco è il frutto della palma da cocco, una pianta originaria del Sud-est asiatico della famiglia delle Arecaceae. Conosciuto anche come noce di cocco, ha forma tondeggiante, buccia di colore marrone e una polpa bianca croccante ricchissima di sostanze nutritive, primi fra tutti i sali minerali come ferro e selenio.

Il cocco è molto famoso anche per alcuni prodotti che si ricavano dalla lavorazione della sua polpa e che sono usati non solo in cucina, ma anche in cosmesi:

I datteri sono i frutti della Phoenix dactylifera, una palma di grandi dimensioni – può raggiungere i 30 metri di altezza – che appartiene alla famiglia delle Arecaceae, la stessa del cocco. Originaria del Nord Africa, oggi questa palma viene coltivata in diverse regioni tropicali in tutto il mondo, dall’Egitto agli Stati Uniti.

In commercio esistono diverse varietà di datteri: quelli morbidi sono leggermente più grandi e possono essere consumati freschi, quelli semimorbidi si consumano per lo più essiccati, mentre i datteri duri vengono usati più per la produzione di derivati, come dolci o farine, che per il consumo al naturale.

I datteri sono un frutto piuttosto calorico: quelli secchi, che sono i più diffusi, apportano 270 calorie per 100 g. Mangiati con moderazione, rappresentano un alimento molto energizzante, ideale da gustare come snack, per esempio prima e dopo lo sport. Sono anche un’ottima fonte di fibre, che li rendono utili per il benessere intestinale. Hanno un contenuto molto elevato di potassio, ben 750 mg per 100 grammi, che ne fa un frutto ricostituente e antistanchezza. Grazie alla ricchezza di calcio e fosforo, sono anche utili per mantenere in salute le ossa.

Colore verde, gusto agrodolce e molto aspro, il lime è un agrume della famiglia delle Rutaceae, la stessa del limone, rispetto al quale ha un sapore più tendente all’amaro. La pianta, un albero sempreverde di piccole dimensioni, è originaria dell’Asia, ma oggi questi frutti vengono coltivati soprattutto nell’America Latina e Caraibica, in Messico e in Asia.

Il lime, anche noto col nome di limetta, è un frutto ipocalorico (circa 40 calorie per 100 g), molto ricco di acqua e di vitamine A, E e C che gli conferiscono un buon potere antiossidante. Il succo di lime è utilizzato per preparare alcuni dei cocktail più famosi, come il Mojito. Questo agrume, tuttavia, è anche un ingrediente ideale per cucinare: è spesso presente nelle ricette orientali ed è uno dei componenti della famosa salsa guacamole insieme all’avocado.

Scopri di più su proprietà, usi e benefici del lime.

Tra i frutti esotici meno conosciuti ma sicuramente più affascinanti c’è il Dragon Fruit, che è il frutto di un cactus rampicante chiamato Hylocereus, della famiglia delle Cactateceae. Originario delle regioni tropicali, è anche noto con il nome di “pitaya” o, in Asia, con quello di “strawberry pear” (“pera fragola”). Ha l’aspetto di un grosso bulbo rosa acceso o giallo circondato da foglie a forma di spiga che lo rende vagamente simile a un carciofo o a un fico d’India. La polpa è bianca costellata da tanti puntini neri, i semi. Che sapore ha il Dragon Fruit? Fresco, delicato e dolce, un mix fra pera, anguria e melone. La sua polpa è ideale per arricchire una macedonia di frutti tropicali, uno yogurt o un’insalata oppure per preparare degli spiedini di frutta dall’aspetto molto originale.

Vuoi saperne di più su questo frutto, su dove acquistarlo e su come usarlo in cucina? Leggi il nostro articolo “Dragon Fruit: proprietà, benefici ed utilizzi del frutto esotico”.

Il tamarindo è il frutto di un albero tropicale, il Tamarindus indica, che appartiene alla famiglia delle Fabaceae (Leguminosae), la stessa dei legumi. Originaria dell’Africa Orientale e dell’India – è nota anche con il nome di Dattero d’India -, questa pianta è ormai coltivata in molte zone tropicali dell’Asia e dell’America Latina. I suoi frutti hanno la forma di baccelli allungati di colore marrone che contengono semi piatti e duri e una polpa marrone, succosa e commestibile.

Dai semi si ricava una polvere aromatica molto usata in cucina come spezia. Dalla polpa, dal sapore intenso, acidulo e dolciastro, si ottiene invece una pasta utilizzata come ingrediente per sciroppi, bevande dissetanti, dolci, marmellate e salse. Il tamarindo è uno dei componenti della salsa Worcester, mentre nella cucina indiana e pakistana è usato per preparare curry e chutney, un condimento della tradizione a base di spezie, verdure e/o frutta. Nella tradizione thailandese è tra gli ingredienti del Pad Thai, un piatto tipico a base di noodle fritti abbinati a pesce, verdure, pollo o tofu.

Leggi il nostro articolo per saperne di più su questa pianta tropicale.

Il mangostano è il frutto della Garcinia mangostana, un arbusto tropicale sempreverde della famiglia delle Clusiaceae, diffuso soprattutto nel Sud-Est asiatico.

Dall’aspetto simile a una piccola melanzana, il mangostano ha una buccia dura violacea che custodisce una polpa bianca divisa in spicchi, come quella di un mandarino. Il suo sapore, fresco e delicato, sembra un mix fra il gusto della pesca e quello del litchi. È un’ottima fonte di fibre e di vitamine C, A ed E ad azione antiossidante. Questi nutrienti lo rendono molto saziante e utile per rinforzare le difese immunitarie, oltre che per mantenere la pelle elastica e proteggerla dagli effetti nocivi dei raggi solari.

Leggi il nostro articolo e scopri di più sul mangostano, un frutto ancora poco conosciuto ma nutrizionalmente molto prezioso.

La guava è un piccolo frutto tropicale noto anche come come guaiava o guayaba. Nasce dalla Psidium gujava L., un albero della famiglia delle Myrtaceae che cresce soprattutto in Messico e nell’area dell’America centrale, dove trova condizioni climatiche favorevoli. Ma coltivazioni di Guava sono presenti anche in Italia, soprattutto in Sicilia.

Ha la buccia commestibile di colore giallo-verde, mentre la polpa è di colore variabile, dal bianco al rosa fino al rosso. Il suo sapore è aspro-dolciastro, a metà tra fragola e pera. Ipocalorica – ha appena 20 calorie per 100 grammi -, la guava è molto ricca di antiossidanti e vitamine, oltre che di fibre e minerali, in particolare di potassio. A cosa fa bene la guava? È un rimedio contro la diarrea e un analgesico naturale contro i dolori mestruali.

Leggi il nostro articolo e scopri di più sulle caratteristiche e i benefici più interessanti della guava.

Le bacche di açai sono piccoli frutti tropicali originari delle foreste pluviali del Sud America. Considerati tra i più nutrienti del pianeta, sono sempre più popolari in Europa grazie alle loro proprietà benefiche, che li hanno resi uno dei superfood più conosciuti e apprezzati.

Di colore viola e dall’aspetto simile al mirtillo, ma di dimensioni maggiori, l’açai è una straordinaria fonte di minerali, soprattutto potassio, ferro, zinco, calcio e rame. Apporta anche vitamine, soprattutto A, C ed E, oltre che acidi grassi omega-3. I benefici attribuiti a questi piccoli frutti sono davvero interessanti. L’açai, grazie alla sua ricchezza di antiossidanti, avrebbe la capacità di farci da scudo contro i danni dei radicali liberi, rallentando invecchiamento e degenerazione cellulare e proteggendoci da molte malattie, oltre a svolgere un’azione ipocolesterolemizzante. Tuttavia, come nel caso della guava, gli effetti positivi di questo frutto non sono stati ancora adeguatamente supportati da evidenze scientifiche e richiedono, quindi, ulteriori approfondimenti.

Scopri di più nel nostro articolo “Açai: sapore, benefici e controindicazioni”.

Tra i frutti esotici più strani c’è senza dubbio il rambutan: con le sue singolari fattezze, che gli sono valse il soprannome di “riccio rosso”, è infatti uno dei frutti tropicali dall’aspetto più curioso. Ha una buccia di colore rosso ricoperta da filamenti simili a spine, ma morbide e non pericolose, che ricordano una testa spettinata. Ecco perché nel Sud-Est asiatico, zona di cui è originario, viene chiamato anche “frutto dai capelli” o semplicemente “massa di capelli“.

La polpa è bianca e traslucida, mediamente morbida e dal sapore dolce e zuccherino. Dal punto di vista nutrizionale, il rambutan è particolarmente ricco di sali minerali, soprattutto di potassio, oltre che di vitamina C, che gli donano un effetto energizzante, tonico, immunostimolante e antiossidante.

Leggi il nostro articolo sul rambutan e scopri di più su questo bizzarro frutto esotico.

La carambola è il frutto dell’Averrhoa carambola, un albero originario del Sud-Est asiatico tropicale. Dall’aspetto molto appariscente, è lunga da 5 a 15 cm, ha forma ovale e cinque o sei creste longitudinali prominenti. Grazie a questa caratteristica, se tagliata in sezione la carambola somiglia a una stella: ecco perché è anche nota come frutto a stella o star fruit.

La buccia, commestibile, è di colore giallo-arancio, la polpa è gialla, croccante e succosa, dalla consistenza simile a quella dell’uva. Ipocalorica (ha solo 30 calorie per 100 g), la carambola è composta per il 90% di acqua, ha un basso contenuto di zuccheri e contiene anche pochi grassi.

Sei curioso di scoprire di più su questo frutto esotico ancora poco conosciuto in Italia? Nel nostro articolo ti sveliamo 11 cose da sapere sulla carambola.

Originario del Sud-Est Asiatico, il durian ha una singolare e ben poco piacevole caratteristica: da fresco, emana un odore molto sgradevole. Chi ha avuto l’occasione di annusare questo frutto, lo ha paragonato alla spazzatura, alla frutta marcia, alla carne in decomposizione o ai calzini puzzolenti. Non esattamente i miglior biglietto da visita per un alimento. Eppure, a dispetto del suo odore nauseabondo, il durian è un frutto dalle grandi proprietà.

Sotto una fitta coperta di spine – “durian”, in malese, vuol dire proprio “frutto spinoso” -, c’è una buccia che custodisce una polpa di colore bianco, giallo, ma anche rosso, rosa o verde, che ha un gusto rinfrescante e speziato simile a quello del gelsomino misto a caffè, caramello e vaniglia. E che è molto ricca di nutrienti, soprattutto sali minerali, vitamine e antiossidanti. Un ottimo motivo per tapparsi il naso e provare ad assaggiare il durian!

Scopri di più su questo frutto esotico tra i più strani nel nostro articolo sul durian.

Il jackfruit, conosciuto anche come giaco o giaca, è uno dei frutti più grandi del mondo: ha un diametro che può raggiungere i 40 cm e un peso che può arrivare a 30 chili.

È il frutto dell’Artocarpus heterophyllus, una pianta tropicale originaria dell’India, in particolare dell’Himalaya, ma oggi ampiamente diffusa in Australia, Brasile, Africa e in alcune zone del Sud-Est Asiatico. Si mangia sia fresco, sia disidratato, ma anche fritto e sotto forma di succo. Un’altra caratteristica che lo rende molto peculiare risiede nel suo sapore: il giaco crudo ha un gusto che ricorda vagamente quello dell’ananas, mentre una volta cotto diventa simile alla carne.

Sul fronte nutrizionale, il jackfruit apporta soprattutto carboidrati, ma ha anche un ottimo contenuto di fibra, di potassio e di vitamina C, con un apporto minimo di grassi.

Scopri di più sul jackfruit, sulle sue proprietà e sui suoi utilizzi.

L’amla è un frutto esotico rotondo originario dell’India e dall’aspetto simile a una prugna gialla. Detto anche uva spina indiana, ha un gusto decisamente amaro, tendente all’acido, che lo rende scarsamente gradito ai non autoctoni. Per questo, mentre in India si mangia anche al naturale e viene usato in cucina come ingrediente per salse da accompagnare a ricette salate, ai turisti viene servito in abbinamento ad altri frutti oppure a spezie e creme dolci, per mitigarne il sapore.

È una delle fonti più abbondanti di vitamina C esistenti in natura. Buono anche il contenuto di acqua, antiossidanti e vitamine del gruppo B. La medicina orientale attribuisce all’amla tantissimi benefici: un’azione astringente, digestiva, tonica, lassativa e diuretica.

Leggi il nostro articolo per saperne di più su proprietà e benefici dell’amla.

La feijoa è un piccolo frutto dalla buccia verde e dalla polpa gialla, originario dell’America meridionale, in particolare del Brasile. La pianta ha bei fiori rossi commestibili e frutti dall’aspetto di una bacca verde e dal gusto cangiante man mano che il processo di maturazione va avanti: all’inizio ricorda un mix di ananas, fragola e guava, mentre maturando si avvicina a quello della banana. La feijoa è ricca di vitamina C, ad azione antiossidante, e di vitamine del gruppo B. Apporta anche fibre, potassio e un buon quantitativo di vitamina B9, o acido folico, molto utile alle donne in gravidanza.

Scopri di più su proprietà e benefici della feijoa nel nostro articolo.

La pineberry è un frutto noto anche con il nome di “fragola ananas” perché il suo sapore richiama l’ananas, mentre il suo aspetto ricorda una fragola, ma di colore bianco. Da cosa dipende questa bizzarra colorazione? È un caso di albinismo, un’anomalia congenita che influenza la pigmentazione: ecco perché la pineberry è conosciuta anche come “fragola albina”. Si tratta di una specie ibrida tra due specie americane del genere Fragaria, la fragola cilena o fragola di spiaggia (Fragaria chiloensis) e la Little Scarlet (Fragaria virginiana). Un lungo processo di selezione ha portato, attraverso molteplici incroci, alla nascita di questa varietà. La colorazione tipica della pineberry è dovuta all’assenza di una proteina, la Fragaria allergene A1: questa peculiarità fa sì che anche chi è allergico alle fragole possa mangiarla.

Leggi il nostro articolo e scopri tutte le curiosità sulla pineberry.

La maggior parte della frutta esotica disponibile sul mercato italiano, facilmente reperibile in tutti i periodi dell’anno, arriva da zone che si trovano fuori dai confini nazionali. Importiamo, ad esempio, l’ananas dalla Costa Rica e le banane da Colombia ed Ecuador.

Da alcuni anni anche in Italia, soprattutto in alcune zone del Centro e del Sud, si è diffusa la coltivazione di alcune varietà di frutti tropicali, soprattutto in regime di agricoltura biologica. Qual è il vantaggio?

Comprare frutta esotica coltivata in Italia è molto più sostenibile per l’ambiente. Per le regioni del mondo tradizionalmente vocate a questa produzione, infatti, soddisfare le richieste del mercato occidentale significa dover disboscare vaste aree da destinare a piantagione e utilizzare grandi quantitativi di acqua. Inoltre, trasportare la frutta esotica dalle terre d’origine a migliaia di chilometri di distanza fa impennare la produzione di CO2. Ecco perché, quando possibile, è bene consumare frutti esotici coltivati in Italia. Vediamo quali sono e dove si producono.

È soprattutto la Sicilia ad essere caratterizzata da una produzione molto abbondante di questi frutti, in particolare nelle zone costiere. Dell’avocado viene coltivata specialmente la varietà Hass, che ha dimensioni ridotte rispetto ad altre varietà ma è molto resistente, dotata di una colorazione verde più scura e di una buccia particolarmente rugosa. Predilige un’esposizione molto soleggiata e territori in cui la temperatura nei mesi invernali non scende mai sotto lo zero. È anche diffusa la varietà Kesington Pride di mango, una cultivar che cresce facilmente nei terreni ben drenati e a un’altitudine non eccessiva, protetta dalle basse temperature.

Diverse aziende agricole del Sud della penisola, inoltre, hanno cominciato a produrre litchi  e maracuja, o passion fruit. In Sicilia, infine, da alcuni anni è stata avviata la coltivazione anche di ananas e banane, specialmente nel palermitano, a Terrasini. È anche possibile trovare coltivazioni di guava: molto ricercata è proprio la famosa guava di Sicilia. Il Lazio, invece, vanta una vasta produzione di kiwi, mentre in Liguria e in Toscana si coltiva la feijoa.

Molti frutti esotici, come l’avocado, il mango, le banane, i kiwi e la papaya, che ormai sono diffusissimi sulle tavole italiane, sono in vendita nei supermercati.

Altri frutti tropicali, come il mangostano o la carambola, il cui consumo è ancora poco comune nel nostro paese, possono essere più difficili da trovare: per acquistarli è consigliabile rivolgersi ai negozi di frutta più forniti o ai mercati che trattano frutta esotica. In alternativa, è possibile comprarli on line sulle piattaforme e i siti di e-commerce specializzati. In questi canali, di solito si possono trovare anche i prodotti derivati dalla frutta tropicale, come succhi e bevande.

Per l’acquisto di integratori e rimedi naturali a base di frutti esotici, invece, il consiglio è quello di affidarsi alla farmacia o all’erboristeria di fiducia, per ricevere suggerimenti e informazioni sulle modalità di assunzione e sugli eventuali effetti collaterali e controindicazioni.

Hai visto quanto è vasto il mondo della frutta esotica? Se hai voglia di rendere la tua alimentazione più varia e nutriente, assaggiare uno dei tanti frutti tropicali che ancora non hai provato può essere un modo gustoso per farlo!

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