Cardo Mariano, la pianta straricca di sostanze benefiche - Impronta Unika

2022-09-23 08:41:23 By : Ms. Carol Wang

Il cardo mariano è una pianta abbastanza diffusa nei paesi mediterranei, il cui estratto dalla lavorazione dei semi viene utilizzato per la preparazione di alcuni ottimi digestivi naturali. Si tratta di una specie vegetale conosciuta come Silybum marianum, appartenente alla famiglia delle Asteracee, un gruppo di piante erbacee del quale fanno parte anche la lattuga, il tarassaco e il radicchio.

In Italia il cardo mariano è presente soprattutto al Sud, sia allo stato selvatico sia all’interno di apposite coltivazioni controllate. La composizione di questa pianta vanta quantità significative di importanti sostanze organiche come i flavonoidi e i tocoferoli, antiossidanti molto utili per l’organismo, i tannini, in grado di svolgere azioni astringenti, emostatiche e antibiotiche, oltre a oli come l’acido linoleico e oleico. 

Il cardo mariano viene lavorato e l’estratto è utilizzato per realizzare polveri e capsule, infatti è possibile trovarlo in diversi formati come ingrediente di integratori, oppure venduto in polvere o in semi per preparare decotti e tisane. In questo caso le modalità d’uso prevedono l’ebollizione di una tazza d’acqua con un cucchiaio di semi di cardo mariano, lasciando in infusione per almeno 12/15 minuti.

Il decotto di cardo mariano va bevuto lontano dai pasti, beneficiando delle sue proprietà epatoprotettive e disintossicanti. Come integratore alimentare naturale può essere assunto tramite l’ingestione di capsule, per ottenere l’azione disintossicante eliminando le tossine e depurando il fegato. Altrimenti si può trovare anche come tintura madre, perciò basta aggiungere meno di 60 gocce in poca acqua e prenderlo due o tre volte al giorno. 

Nel cardo non sono presenti solo vitamine e minerali. Nei suoi fusti e in tutta la pianta si trovano anche alcuni principi attivi che consentono all’alimento di sostenere fegato, reni, pancreas, stomaco e intestino. Il primo tra questi è la silimarina che può essere suddivisa in 3 flavonoidi principali: silibinina, silidianina, e silicristina. Questi antiossidanti non solo proteggono le cellule del fegato, ma migliorano anche il controllo della glicemia nel sangue se alta, contribuiscono alla depurazione e al miglioramento della diuresi e alla riduzione del colesterolo LDL, quello “cattivo”. Oltre alla silimarina, sono presenti anche altri antiossidanti, come quercetina, apigenina, tannini, kaempferolo e tocoferoli.

Il cardo svolge un’azione drenante e diuretica che favorisce l’eliminazione di scorie e tossine anche dalle vie linfatiche, di cui stimola l’attività, e previene ritenzione idrica e cellulite. Consumalo 3-4 volte a settimana, lessato e condito con un filo d’olio e qualche goccia di succo di limone. Così preparato il cardo svolge anche un’azione emolliente e disinfiammante sulla mucosa gastrica, vincendo così i bruciori di stomaco.

Grazie alla sua ricchezza in fibre solubili e insolubili il cardo contribuisce al controllo degli zuccheri e dei grassi nel sangue, alla regolarità intestinale, all’aumento del senso di sazietà e al dimagrimento. Questo perché la fibra, un componente dei cibi vegetali considerata un “non nutriente”, nell’intestino crea “massa” insieme ai prodotti di scarto prodotti dal metabolismo degli alimenti, favorendone così l’eliminazione e contrastando la stitichezza. Inoltre, la fibra solubile consente di assorbire meno grassi e zuccheri, quindi anche meno calorie, a vantaggio della linea. L’ideale è consumarli crudi (usando le varietà “cardo gobbo di Nizza Monferrato” oppure “cardo di Bologna”) in pinzimonio con una salsina di yogurt naturale ricco di fermenti vivi benefici per l’intestino.

Il consumo di quest’ortaggio lessato o aggiunto a zuppe e minestre, anche tutti i giorni durante il periodo della malattia, è adatto in presenza di raffreddore e influenza. In particolare, il cardo è antipiretico (abbassa la febbre), ma grazie alle proprietà depurative è indicato per risolvere più rapidamente tutti i problemi che derivano dal freddo e per contrastare i dolori articolari e i disturbi favoriti dalla presenza di un eccesso di scorie e tossine (anche acidi urici) nell’organismo.

Studi sperimentali, hanno evidenziato un’attività epatoprotettrice e antiossidante della silimarina, studi che hanno ancora una volta confermato l’uso tradizionale che si faceva di questa pianta per i disturbi del fegato. Non solo, il Cardo mariano ha un’attività antinfiammatoria e antiallergica, oltre alla capacità di ridurre l’azione carcinogena di diverse sostanze chimiche e l’azione epatotossica dei farmaci antitumorali.

L’azione epatoprotettrice si esplica prevenendo o riducendo le alterazioni che si producono a carico del fegato, come la steatosi (infiltrazione grassa del fegato) e la colestasi (diminuzione o arresto della bile i cui elementi refluiscono nel sangue), provocate da sostanze tossiche, come alcuni farmaci, o l’assunzione cronica di alcool.

Sembra anche che il Cardo mariano contribuisca a rigenerare le cellule del fegato, poiché la silibina riuscirebbe a penetrare all’interno della cellula fino al nucleo, dove di fatto agevolerebbe la sintesi proteica attraverso lo stimolo su RNA e DNA, con conseguente maggior replicazione cellulare e rigenerazione dell’epatocita (cellula epatica). Altri meccanismi agirebbero sui sistemi di detossificazione e sul rilascio di sostanze benefiche dall’effetto antiflogistico (dal greco anti = contro e flògosi = infiammazione).

La tradizione popolare riconosce al Cardo mariano anche un’azione coleretica (aumenta la secrezione di bile) e anticolesterolo, soprattutto endogeno. L’uso di preparati a base di Cardo mariano è quindi consigliato a chi ha necessità di detossificare il fegato, sia a causa di intossicazioni alimentari, acute o croniche, sia in caso di epatiti di natura virale o alcolica; ma anche in caso di alti livelli di colesterolo il Cardo mariano può essere un valido supporto.

La proprietà coleretica lo rende un ottimo aiuto in caso di scarsa secrezione biliare, di bile densa con dispepsia e cattiva digestione dei grassi; perciò anche nella stitichezza lieve può risolvere il problema senza bisogno di ricorrere a lassativi drastici, in quanto l’accresciuta produzione di bile favorisce le funzioni intestinali.

Verruche: Come trattamento interno, prendete la tintura di cardo mariano,  5 gocce 3 volte al giorno, depurante e antitossine; come trattamento esterno, abbinate alla cura interna pennellature di olio essenziale di thuja. 

Mal d’auto: Dovete fare un lungo viaggio in auto? Dalla settimana precedente la partenza, bevete una tazza al dì di decotto (bollire 1/2 cucchiaio di polvere di semi di cardo mariano per dieci minuti in una tazza d’acqua). Sconsigliato in gravidanza.  

Emorroidi: Un altro decotto, preparato con due cucchiai di semi di cardo mariano, bolliti in un litro di acqua per dieci minuti, è indicato contro le emorroidi. Due tazze al giorno. Da abbinare con impacchi di decotto di foglie di noce. 

Ipotensione: Se soffrite di pressione bassa, assumete 1/2 cucchiaino al giorno di semi di cardo mariano, polverizzati in un mortaio, insieme a un cucchiaino di miele di acacia, molto liquido. Due volte al giorno.

CONTROINDICAZIONI: per quanto riguarda effetti collaterali o indesiderati, la letteratura riporta che generalmente è un’erba officinale ben tollerata, ma in soggetti più sensibili può dare un leggero effetto lassativo che cessa dopo 2-3 giorni dalla fine dell’assunzione.

Si sconsiglia l’assunzione in caso di allergia alle Asteraceae. Evitare in caso di pressione alta. Teoricamente la silimarina potrebbe aumentare l’eliminazione di estrogeni, per questo non dovrebbe essere assunta da donne che prendono contraccettivi orali o in terapia sostitutiva (TOS).