Il Gusto

2022-09-23 08:42:41 By : Mr. Tarius liu

"E mentre marciavi con l’anima in spalle, vedesti un uomo in fondo alla valle, che aveva lo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore… Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora, fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue". Così nel 1966 Fabrizio De André canta la guerra, ovvero l’odiosa sventura degli uomini. E in questa sventura, oggi ci sono centinaia se non migliaia di “Piero” stressati, infreddoliti, talvolta affamati e spesso senza i giusti rifornimenti alimentari per potersi nutrire e per sopportare la defaillance fisica durante tutto questo stress. L’Italia sta inviando in Ucraina anche migliaia di razioni K, il pasto giornaliero destinato a chi combatte. Si tratta di una confezione ultracompatta e in ciascuna sono contenuti tre moduli: colazione, pranzo e cena. L’Esercito italiano, comprendendo l’importanza di un regime alimentare che tenga i soldati in condizioni fisiche ottimali, ha modificato l’apporto calorico totale incrementandolo da 3.650 a 4.000 Kcal., ciò per garantire e soddisfare la minima esigenza energetica, che parte da una base di circa 2.500 calorie quotidiane pro capite.

Questa razione è diventata, nel tempo, un mito! Infatti, dalla Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, il fisiologo degli Stati Uniti Ancel Keys scopritore dello stile di vita mediterraneo cioè la dieta Mediterranea, fu incaricato dal Dipartimento di guerra degli Stati Uniti di creare una razione non deperibile e sempre pronta per il consumo dell’esercito. Egli formulò la famosa “Razione K” sembra dall’iniziale del cognome dello scienziato medesimo. Le caratteristiche di questo sistema di alimentazione creato appositamente per l’esercito dovevano rispondere a queste esigenze: facilità di trasporto e apporto nutrizionale completo. Prima della “Razione K” ci si rivolse ai cibi in scatola, economici e al contempo capaci di fornire l’energia necessaria al sostentamento fisico di un soldato. Ancel Keys selezionò gallette, insaccati di suino, caramelle, barrette di cioccolata e altri cibi riuscendo a comporre una razione, che pesava meno di un chilogrammo, circa 870 grammi che fornisse un intake calorico pari a 3.200 Kcal. per soldato. I militari lo valutarono soddisfacente e capace di appagare il senso di fame, ma qualitativamente non proprio ideale.  Il programma comprendeva tre pasti: colazione, pranzo e cena. La Razione K era stata progettata per essere utilizzata per un massimo di 15 giorni consecutivi oppure in caso di emergenza. Invece, fu poi utilizzata durante tutta la Seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra, la Razione K è stata migliorata e si utilizza tutt’oggi. Il contenuto della colazione era: caffè solubile, biscotti e latte condensato, mentre pranzo e cena conteneva cibi pietanze come: wurstel, pasta e fagioli, pasta al sugo, barrette energetiche di cioccolato e così via. Assieme ai cibi venivano associate delle pastiglie per disinfettare l’acqua non potabile, delle tavolette combustibili per accendere il fuoco per pranzo e cena, fiammiferi, sali minerali e tutto ciò che può servire al sostentamento del soldato in un formato compresso, leggero, facile da trasportare e capace di consentire diversi giorni di autonomia. Le razioni K italiane non necessitano di riscaldamento termico, infatti le confezioni si autoriscaldano, imponendo una lieve pressione, si innesca una reazione chimica che scalda il contenuto, ciò alleggerisce il kit di mezzo chilo. Lo studio dietetico ha stabilito che questi menu garantiscano circa il 28% di energia totale a colazione, il 50% a pranzo e il 22% a cena.  La colazione comprende pane o cracker, due porzioni di marmellata di frutta, una barra di cioccolato, una porzione di biscotti e una barretta energetica, oltre a gelatine di frutta, caffè e the liofilizzati.

Il pranzo prevede primo e secondo piatto, grissini, dessert, energy drink e barrette energetiche, ma anche tortellini al ragù, pasta e fagioli, tonno e piselli, wurstel e tacchino, oltre a macedonia e anche compresse di crusca. Infine, a cena è previsto un pasto più leggero, con un involucro contenente la portata principale e poi cracker, grissini, cereali e fruit bar, alternati a seconda dei diversi menu e anche minestrone in scatola, insalata di riso e pollo. C’è, infine, presente il sacchetto bevanda cappuccino, gomme da masticare senza zucchero per l’igiene orale e in alcuni casi anche lo spazzolino, compresse per purificare l’acqua, stuzzicadenti e salviette umidificate. Tutte le razioni K dei vari Paesi Nato sono differenti tra loro, ma quella più equilibrata e apprezzata dai soldati è la razione K italiana, la stessa che stiamo fornendo ai militari ucraini.

Ecco la valutazione che ha fatto il magazine THE GUARDIAN:

La confezione della razione italiana contiene un bicchierino per la colazione di cordiale alcolico al 40%, un cappuccino in polvere, tanti biscotti e un fornello da  campeggio usa e getta per riscaldare parti del pasto, tra cui una zuppa di pasta e fagioli, tacchino in scatola e un'insalata di riso. Il dessert è una barretta sportiva, una macedonia di frutta sciroppata o una barretta di cioccolato al muesli.

Una razione francese snella ma sofisticata offre paté di cervo dei soldati, cassoulet con confit d'anatra, maiale alla creola e un budino al cioccolato con crema. C'è anche un riscaldatore usa e getta, del caffè e delle bevande aromatizzate in polvere, muesli per la colazione e un po' di caramello Dupont d'Isigny.

La confezione della razione tedesca contiene diverse bustine di pompelmo e succo esotico in polvere da aggiungere all'acqua e biscotti italiani, ma anche prelibatezze più familiari come spalmabile di salsiccia di fegato e pane di segale, gulasch con patate e per colazione marmellate di amarene e albicocche.    

La razione australiana ha più piccole prelibatezze di tutte le altre. La maggior parte è confezionata dai militari, è formata da una porzione di Vegemite  (marchio registrato della Kraft che identifica una crema salata fatta di estratto di lievito) da spalmare sui biscotti, sandwich alla marmellata e un tubo di latte condensato zuccherato. La borsa include un apriscatole-cucchiaio per arrivare al formaggio cheddar fuso Fonterra e pasti principali a base di polpette e pasta al tonno al peperoncino. Ci sono molti dolci e bevande analcoliche e due bar dall'aspetto poco appetitoso etichettati "razione di cioccolato".    

Il pacchetto danese ha la tecnologia americana (il riscaldamente senza fiamma) ma ha gusti britannici. C'è il tè Earl Grey, ci sono poi fagioli e pancetta in salsa di pomodoro, un biscotto d'avena dorato e Rowntree's Tooty Frooties.    

Peperoni ripieni, paté di carne di pollo, spratti affumicati (un tipo di pesce, ndr) e salsiccia di fegato con patate creano qui un menu eclettico. Inoltre, pane croccante a parte e halva con vaniglia per dessert. La colazione è muesli, una tasca di frutta e miele.  

Le offerte nel pacchetto Singapore erano scarse nonostante la sua reputazione di cucina di alta qualità. C'erano tre miseri piatti, di spaghetti di pollo Szechuan; un piatto di funghi, basilico, riso e pollo; e latte di soia con dessert di fagioli rossi